Via Rizzoli

Mattina. Via Rizzoli, periferia che più periferia non si può. Parcheggio come al solito nel primo posto che trovo anche se così devo camminare un po’. C’è il sole.

Ho un sacco di dubbi su un lavoro che sto per accettare, ma sono decisa: adesso mi preparo il discorso, metto i puntini sulle i, mi faccio valere, non ho intenzione di morire, di sudare lacrime e sangue, ecc, ecc, ecc…

Come me, altri sono appena scesi dalle rispettive macchine e si dirigono verso l’ingresso del palazzone. La torre è lì, incombente e minacciosa e al 12esimo piano c’è già chi mi aspetta. Alcuni camminano in fretta, altri, come me, procedono con passo meno deciso, ma andiamo tutti verso la stessa direzione. Abbiamo quasi tutti borse portacomputer o comunque borse a tracolla che sembrano pesanti.

A un certo punto vedo un uomo, che ormai è quasi giunto alla porta di ingresso, bloccarsi di colpo e guardare per terra. Sono ancora molto lontana e non vedo cosa sta guardando. L’uomo si china un po’, osserva, poi prende il suo telefono e scatta una foto.

Intanto io mi sto avvicinando e vedo in effetti qualcosa di scuro sul marciapiede. L’uomo mi vede arrivare in lontananza, si rialza, si gira e con passo veloce sparisce dentro il palazzo. Sembra imbarazzato.

Mi parte l’embolo della zitella acida che è in me: avrà mica fotografato una merda? Ma come si fa a fotografare una merda? Ma poi perché? Vorrà lamentarsi con il comune? Sarà un frustrato che tra 2 minuti posterà su istagram la merda di via Rizzoli? Ormai la gente fotografa di tutto, non c’è fine al peggio. Che tristezza…

Mentre continuo con i miei pensieri acidi mi avvicino sempre di più. Marrone, è marrone, la forma sembra quella… Sono ormai a pochi metri, la “cosa” è sempre più vicina, sto per metterla a fuoco quando… DA DAN! Si muove!!!!

È una chiocciolina! Stellina… sola soletta su ‘sto marciapiede, pian pianino sta cercando di ritornare negli orti che costeggiano il palazzone.
E quindi il poveretto prima di me si è fermato a fotografare una lumachina! Magari è il papà di un bimbetto a cui vuole farla vedere stasera quando tornerà a casa. Che tenerezza…

E la vita torna ad essere bella. Consegno il documento alla reception e con il mio bel badge salgo alla mia riunione tutta bella sorridente. Il gatto e la volpe sono lì che mi aspettano e alla fine dico di sì a tutto. Dai, sarà bellissimo, sarà divertente, lavoriamo bene insieme.

Ecco, tutto questo perché rimanga memoria di questa dannata lumachina, perché sarà colei con cui me la prenderò a novembre quando come tutti gli anni la mia vita andrà a farsi benedire, niente andrà per il verso giusto e io vivrò con l’angoscia della data di chiusura dei libri.

Ecco, l’ho detto.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.