Allora, oggi a me Repubblica mi ha fatto proprio arrabbiare.
Ha pubblicato un video e un articolo riguardo l’intervento del fondatore dei neocatecumenali al Family Day. Premesso che il family day mi è sembrata una enorme cozzaglia di gente bigotta e che tutto questo astio per una teoria gender nella realtà presente solo nelle loro teste rasenta il ridicolo, ritengo che l’articolo e il titolo siano stati del tutto disonesti. Ho ascoltato l’intervento, sebbene tagliato e montato da Repubblica, e mi sembra che quello che è stato detto è ben diverso da quello che è stato riportato e che ha scatenato tanto scalpore.
Per i neocatecumenali la presenza di Dio nella vita dell’uomo è prioritaria e fondamentale. Quello di cui lui parla è quando nella vita di un uomo c’è solo l’amore della moglie, quando la sua vita ruota solo intorno a lei. E che quando questo viene a mancare per lui nulla ha più senso: la vita della moglie, la vita dei figli. Mi sembra che dica cose condivisibili solo che io lo chiamo “possesso”, non amore. Eppure non mi sembra assolutamente che lui giustifichi il femminicidio. Se conosco un po’ il mondo cattolico, la conclusione non è che è colpa della donna se viene ammazzata, ma dell’uomo che non fa entrare Dio nella sua vita, perché Dio è amore e l’amore di una donna ne è solo una delle tante espressioni. Che senza amore la vita non ha più senso ma che è Dio ha darne il senso con il suo amore.
Sì, è vero, partiva dalla premessa sbagliata e assurda che la teoria gender vorrebbe contrapporre uomo a donna e che dal suo punto di vista non ci può essere amore senza Dio. Eppure fu addirittura Don Giussani e il suo senso religioso a sottolineare come l’amore sia parte integrante dell’essenza dell’uomo, che proprio realizzandoci come uomini noi amiamo e scopriamo Dio in noi e negli altri. Per la cronaca CL ha preso le distanze dalla manifestazione, eppure erano numerosi i suoi appartenenti in piazza e comunque non è così lontana dai principi espressi.
Se c’è una critica però che io faccio a tutta quella gente in piazza è che loro dovrebbero essere testimoni di questo amore e non è certo scagliandosi verso chi non crede e giudicando l’amore di altri che si è testimoni dell’amore di Dio. Non capisco perché sostengano che i non credenti non possano amare, non capisco come non possano vedere l’amore anche tra persone dello stesso sesso come espressione dell’amore di Dio, dal momento che l’amore è parte dell’uomo… Questa era la critica che mi sarebbe piaciuto leggere… Perché il rischio è quello di commettere il loro stesso errore, quello di giudicare senza conoscere, di iniziare una battaglia basata su informazioni faziose, pompate solo per un click in più.