Ogni tanto mi capita di imbattermi in canzoni che mi piacciono così tanto che le potrei ascoltare venticinque volte di seguito.
Mi era successo con alcune canzoni di Pink! (Try e So what) e ora mi capita con Four Five Seconds di Rihanna, Kanye West e Paul McCartney. Mi rendo conto che non sia molto figo dichiarare così una mia predisposizione per il rock-pop commerciale anziché per musiche e cantanti più impegnati, ma tantè…
Comunque, il mio amore per Four Five Seconds credo che nasca da un’inquietudine che ultimamente mi prende e che non conoscevo più dagli anni dell’adolescenza. Sono sempre più convinta che dopo i quaranta inizi una seconda adolescenza. Le analogie sono, secondo me, tantissime: come l’adolescenza ti costringe a chiudere con gli anni fantastici dell’infanzia, tra i quaranta e i cinquanta ti ritrovi a dover chiudere un periodo della vita esaltante ed entusiasmante, quello durante il quale hai definito chi sei, ti sei costruito una famiglia, hai lavorato duramente per farti un’esperienza lavorativa, hai raggiunto gli obiettivi sognati a vent’anni, oppure hai imparato sulla tua pelle il significato di “compromesso”. Come nell’adolescenza, ti appresti a fare i conti con un corpo che cambia in un modo che non vuoi, in modo repentino e inaspettato. Come nell’adolescenza il futuro ti spaventa e la tentazione di fermare il tempo ad ogni costo e con qualsiasi mezzo, qualche volta prende il sopravvento. E credo sia questo che crea l’inquietudine.
Ed eccoli qui, quei quattro cinque secondi di ferocia. La voglia di ribellarsi, quella sensazione di oppressione che ti fa venire voglia di urlare, di smetterla di essere buona, comprensiva, accomodante. E quindi cominci a dire tutto quelli che pensi, e cominci a pensare di aver ragione anche quando non ce l’hai. Cominci a pensare che meriti di più, che nessuno ti capisce, che sono tutti lì a rovinarti una giornata che per te sarebbe anche iniziata nel migliore dei modi. Ti da fastidio essere contraddetta, ti arrabbi perché nessuno fa come vorresti tu, ti sembra che tutti cospirino contro di te.
Ognuno reagisce come può a questa inquietudine. C’è chi ribalta tutta la sua vita, chi cambia lavoro, chi la casa, chi cerca un nuovo compagno, chi comincia a correre, chi inizia a cantare, chi a dipingere, chi a scrivere.
Io ho avuto un’adolescenza orribile e qualcosa l’ho imparata. Per cui, mentre ascolto per la sesta volta Rihanna, ho deciso di fare così: aspetto che passi e arrivino i 50…
la seconda adolescenza ha il vantaggio che viene dopo e dovresti avere un po’ di esperienza su cosa fare. anche se, a vedere dei quarantenni e più in giro, non si direbbe 🙂
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