Ai miei amici

Sono consapevole che mi sto inoltrando in un ginepraio, ma ci sono momenti in cui non si può più far finta di niente.

Vorrei quindi ricordare a tutti i miei amici che in queste ore stanno postando sulle loro pagine Facebook immagini di Mussolini, che l’apologia del fascismo in Italia è reato, reato penale. E che, per usare le stesse parole che voi usate nei confronti degli stranieri, queste sono le leggi italiane, e che vi piaccia o no, le leggi italiane vanno rispettate. Perché nascono dalla storia dell’Italia ed è la storia che ci dice che Mussolini è stato un dittatore sanguinario e violento. Che non saranno le opere civili che lui ha fatto nel suo ventennio ad assolverlo, perché sono opere fatte e pagate al caro prezzo della vita di molti e della libertà di tutti, la libertà di poter pensare diversamente, di studiare, di far funzionare il proprio cervello.

Vi conosco da quando eravate bambini e so per certo che voi siete molto più intelligenti e sensibili delle cose atroci che pubblicate.

La libertà di cui voi ora godete non vi è giunta in eredità dal fascismo ma da chi il fascismo lo ha combattuto.

La libertà e la democrazia costano, costano parecchio. Si paga con la paura e il coraggio per sconfiggerla. Oggi si paga confrontandosi con chi la pensa diversamente, con chi ha una religione differente, con chi scappa da paesi in cui quello che è successo a Parigi l’altra notte, si vive ogni giorno. Quindi, vi prego, non siate codardi e non rifugiatevi in un passato che non avete vissuto e che evidentemente non avete capito.

Viviamo in tempi difficili, con nemici subdoli che proprio sulle vostre e sulle mie paure sta facendo leva per renderci deboli e vulnerabili. Vi rende pecore spaventate che pur di scappare sono disposte a seguire chiunque urli o abbai impedendovi di vedere il burrone verso cui vuole condurvi.

Parlate, ragionate, confrontatevi ma vi prego, riproporre il fascismo come soluzione dei problemi è semplicistico, anacronistico e profondamente stupido.

 

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