Oggi è il primo compleanno del mio blog.
Volevo ringraziarvi per essere stati con me.
Mi sono divertita, arrabbiata, inmalinconita. Ma inaspettatamente ho scoperto che un blog non è un parlare a senso unico. La fortuna dell’avere un piccolo blog è che io conosco la maggior parte delle persone che lo leggono, e questo ha fatto sì che le mie paturnie affidate alla rete siano state poi pretesto per chiacchierate con amici, occasione per conoscere amici di amici e si è rivelato uno strumento prezioso per ritrovare vecchi amici che non sentivo da tantissimo tempo.
Non tutto quello che ho scritto è piaciuto: sorprendentemente, almeno per me, hanno avuto “successo”, se così possiamo definirlo, post che a me non convincevano molto, mentre sono stati praticamente ignorati altri a cui io invece tenevo molto. Ho scoperto così che quello che esce dalla mia tastiera, una volta messo in rete, ha una vita tutta sua: può viaggiare molto, o rimanere tra pochi intimi. Letto da altre teste, con altri occhi, acquista nuovi significati oppure perde anche quello che forse aveva all’inizio.
Ho imparato molto in questo anno, ma la cosa che mi è piaciuta di più è ri-scoprire il potere consolatorio e liberatorio che la scrittura ha su di me. Credo che assomigli un po’ all’effetto che può avere per alcuni suonare uno strumento o dipingere o cantare. Non importa se viene bene o male, non importa se saranno apprezzate o meno le nostre performance, se riceveremo complimenti. Certo, se arrivano, ne saremo gratificati e ci renderanno orgogliosi di noi stessi, ma tutto parte da prima, dall’esigenza di buttare fuori qualcosa che preme, il bisogno di far uscire un po’ della vita che c’è dentro di noi e lasciarla andare per la sua strada.
Grazie quindi a tutti voi che siete passati almeno una volta da qui e vi siete seduti un pochino su uno dei miei divani. È stato per me un piacere.
Spero di rincontrarvi ancora su nuovi divani oppure… nella mia cucina con un bicchiere di prosecco in mano.
Grazie!
Buon anno!
Anna