La festa

Happy-farverNon sono brava nei festeggiamenti. Non mi piace organizzare feste, il piacere della celebrazione non mi appartiene. Dimentico i compleanni, dimentico di comprare i regali, non rispetto il galateo per quanto riguarda inviti e ringraziamenti.

Forse tutto questo è una conseguenza del fatto che sono nata nel mezzo dell’estate e che per questo ho sempre avuto feste improvvisate, organizzate all’ultimo con persone, a seconda degli anni, appena conosciute in vacanza, o poveri disgraziati rimasti a Milano, o scout lerci e sfatti dagli ultimi giorni di campo estivo. Non ho mai ricevuto molti regali e non ricordo assolutamente come ho festeggiato i miei compleanni importanti: i 18 anni, i 25, 30… Ricordo di essere uscita a cena con amici per i miei 40 in montagna, decidendolo e prenotando un quarto d’ora prima e solo perché mia mamma si offrì di tenerci tutti i figli. Non ricordo nemmeno come ho festeggiato i miei 45 quest’estate…

Mi sorprendo ancora di essere riuscita a organizzare il mio matrimonio, ma anche lì per gran parte non fu merito mio e furono parecchie le cose che feci non proprio ortodosse rispetto al galateo del matrimonio. Ci furono parecchie persone che mi dimenticai di invitare pur avendo organizzato praticamente due rinfreschi pur di poter invitare più persone. E comunque non ringraziai nessuno dei regali ricevuti.

Per battesimi, comunioni e cresime è filato tutto liscio finché se ne sono occupati altri membri della famiglia. Quando ho dovuto pensarci io, siamo finiti sul prato del Parco Forlanini con un pic-nic, perché per me scegliere e prenotare un ristorante per tempo è un’impresa titanica, se non proprio impossibile.

A un compleanno di Carola ho addirittura dimenticato la torta, nel senso che proprio non mi è venuto in mente che a una festa di compleanno il pezzo forte sono le candeline, e che per soffiarle ci vuole qualcosa dentro cui infilarle.

Lo so, mi sto dilungando, mi sto auto-giustificando e un po’ auto-compatendo. Ma il problema rimane: cinque giorni fa hai compiuto otto anni. E per l’ottava volta non hai avuto una vera festa. Sì, ci sono stati i nonni, c’era anche la torta e le candeline. Ma non è stata una festa come la intendi tu. Ho provato anche a mandare qualche messaggio per organizzare almeno una merenda, ma il 4 gennaio a Milano non c’era proprio nessuno.

Io ti voglio molto bene e mi spezza un po’ il cuore quando mi dici “sai mamma, mi piacerebbe una festa con tanti amici, di quelle che tutti ti guardano aprire i regali, magari anche senza il pagliaccio, perché so che costa”…

Ormai i giorni sono passati, e forse adesso è troppo tardi. Magari una merenda con qualche amico riusciamo ancora a organizzarla, ma so bene che non è la stessa cosa. Il giorno del tuo compleanno eri felice e orgoglioso e avresti voluto che quella giornata durasse 48 ore.

Te lo prometto e lo scrivo qui a futura memoria: l’anno prossimo organizziamo la festa! Tu, però, fatti furbo… verso dicembre… ricordalo al papà…

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5 pensieri su “La festa

  1. Io ti leggo perché scrivi benissimo. Pulito scorrevole veloce.
    (Poi se fossi un pochino furbo, io tralascerei il fatto che quello che scrivi spesso me lo sento vicinissimo. Anche io non sopporto le feste e le ricorrenze (primi i compleanni) e proprio non mi viene di festeggiare il mio e quelli degli altri. Ma questo non te lo scrivo, altrimenti finiremmo per giustificarci a vicenda. E questo non va bene).

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