Ieri sera scorrendo le notizie sui siti dei quotidiani online, ho visto delle foto del Matteo Salvini e i dei suoi sostenitori. Molti di verde vestiti, alcuni con il simbolo della Lombardia. E improvvisamente mi è tornato in mente un episodio della mia infanzia. Il ricordo è molto offuscato e mi sfuggono i dettagli, ma ricordo una giornata di primavera inoltrata, con il mio papà che ci aveva portato a vedere il Carroccio per una ricostruzione storica della battaglia di Legnano.
Io sono arrabbiata con Bossi, Maroni, Salvini e compagnia per essersi appropriati indebitamente di simboli lombardi conferendogli significati politici prepotenti e discriminatori condivisi solo da una minoranza della progenie camuna. Per colpa loro a me non verrebbe mai in mente di portare oggi i miei figli a una manifestazione storica che narri le vicende della Lega lombarda che a Legnano sconfisse il Barbarossa.
La svastica, oggi simbolo di morte e orrore, in realtà è un simbolo risalente se non sbaglio al neolitico, con significati estremamente positivi e di buon auspicio. Hitler l’ha presa senza chiedere il permesso a nessuno e l’ha usata per marchiare la sua pazzia.
Questo succede ogni volta che qualcuno si appropria di qualcosa e gli dà un significato nuovo che discrimina ed esclude qualcun altro.
Cosa dire di Berlusconi e del suo Forza Italia: tifare la nazionale da allora è diventato più difficile, ma anche semplicemente essere orgogliosi della propria nazione.
Sto esagerando, lo so. Ma ogni volta che qualcuno si appropria di qualcosa che è di tutti per farlo proprio e dargli un significato non da tutti condiviso, mi urta…
È così anche per la famiglia e per l’amore tra uomo e donna.
Lo stanno facendo diventare un simbolo in contrapposizione con qualcos’altro, un simbolo di esclusione anziché di inclusione.
L’essere uomo e donna, la coppia uomo e donna, è secondo me l’espressione più alta dell’amore, perché unisce due persone geneticamente, fisicamente e psicologicamente differenti. E questa unione è feconda. È il modello più alto dell’accoglienza del diverso per generare vita. Accoglienza quindi anche fisica, perché costituzionalmente e fisicamente “fatti” per unirsi e procreare.
Io oggi mi sento defraudata, perché sostenere e scrivere questo oggi mi può far passare per una bigotta retrograda e ottusa. E non venitemi a dire che è la lobby dei movimenti LGBT la causa di tutto questo. La mia formazione e la mia educazione mi consentono di comprendere i discorsi e le teorie che stanno sotto a eventi come il Family day, ed è proprio per questo che, pur condividendone alcuni presupposti, mi ritrovo a inorridire sulle conclusioni. Il concetto di amore tra uomo e donna secondo me è il simbolo dell’accoglienza e della collaborazione tra due persone estremamente differenti ma magnificamente complementari, è un modello a cui tendere. E proprio perché “modello”, questo è vissuto e interpretato da ogni coppia eterosessuale in modo diverso. Spessissimo è un modello del tutto disatteso, usurpato e calpestato dalle coppie stesse, ma questo per me non lo svilisce del suo significato intrinseco. Ed è per questo che sono arrabbiata con quelli che domani scenderanno in piazza: anziché proporsi come “modello” positivo riconoscendo i propri limiti e le proprie inadeguatezze, si porranno come privilegiati, orgogliosi e gelosi del loro privilegio, in una posizione di superiorità ricevuta per nascita e non per merito. “Io ce l’ho, e tu no, quindi soffri e invidiami, se vuoi curati, e per favore fallo possibilmente in silenzio: sei nato per soffrire, quindi soffri”. E pretenderanno di farlo anche a nome mio, in quanto eterosessuale sposata, in chiesa, oltretutto…
Le persone eterosessuali sono fortunate perché hanno la possibilità di vivere il loro amore in modo, passatemi il termine, “semplice”, ma questo non significa che coppie dello stesso sesso non possano vivere un amore altrettanto pieno e complementare. Guarda caso le coppie gay e lesbiche aspirano proprio a questo modello, l’unione di due persone nonostante tutto comunque diverse e complementari che si giurano fedeltà. Ed è proprio questo che loro vorrebbero gli venisse riconosciuto.
Se ci fosse più accoglienza, voglia di ascolto e di confronto, potremmo imparare molto gli uni dagli altri. Noi eterosessuali potremmo imparare dalle coppie omosessuali come scardinare ruolizzazioni e stereotipi che spesso affliggono e minano la solidità dei nostri stessi matrimoni, le coppie omossessuali potrebbero imparare dalle coppie eterosessuali la capacità di adattarsi e modellarsi a vicenda, la capacità di accogliere e amare la diversità del proprio compagno o compagna (sì, dai, perché ammettiamolo serenamente: le coppie omosessuali non sanno cosa significhi condividere il bagno con una persona del sesso opposto…).
Ma soprattutto non ci sarebbe più un noi e un loro, e questo eviterebbe fraintendimenti, rivendicazioni, ostilità e radicalismi da entrambe le parti.
La formula del matrimonio civile prevede che marito e moglie acquistino gli stessi diritti e assumano i medesimi doveri: “Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.”
In fondo è tutto qui.
quello che mi sfugge è come l’unione civile di due persone dello stesso sesso possa far male alla famiglia tradizionale. qualche giorno fa ho visto una vignetta: “se gli omosessuali minacciano la tua famiglia etero, uno di voi due è gay” che rende l’idea.
io rispetto tutte le famiglie e tutti i modi di stare assieme e volersi bene. e poi come si fa a parlare di famiglia tradizionale adesso dove quelle allargate sono una bella percentuale e non c’è un solo modello. noi cambiamo e facciamo cambiare la società e spero che a breve ognuno possa scegliere il suo modello di famiglia potendo avere gli stessi diritti.
"Mi piace"Piace a 1 persona