Ho due figli su tre adolescenti. La cosa è devastante e divertente allo stesso tempo. Però non è di questo che volglio parlare. Sono le quattro, ho finito le vite di candy crush ma il sonno non riesce a prendere il sopravvento. E così penso.
Io ogni giorno lavoro con le parole, parole italiane, per la precisione. Credo che l’italiano sia una bellissima lingua e forse il mio problema con l’inglese nasce proprio da questo: in italiano abbiamo un sacco di parole, con gradazioni e sfumature differenti. Parole che derivano per lo più dal latino e dal greco e che spesso si ritrovano simili in altre lingue ma per questo considerate dotte e difficili mentre per noi sono banalmente “normali”. Decliniamo i verbi, abbiamo maschile e femminile, tantissimi sinonimi che poi così sinonimi non sono. L’inglese invece è un’anima semplice, poco ragionamento e molti modi di dire, una lingua un po’ anarchica, ricca di eufemismi ed eccezioni.
Ecco, pur amando la lingua italiana, c’è una parola che io proprio trovo orrenda: è il termine “adolescenza”. Ma possibile che non ci fosse niente di meglio? Grazie a google tutti possono scoprire che deriva da dal latino adolescens, participio presente di adolescere, composto da ad, rafforzativo, e alere, nutrire. Quindi significa: colui che si sta nutrendo. Molto.
Bene… un fondo di verità forse c’è, visto che è risaputo che gli adolescenti hanno uno stomaco in grado di dissolvere anche una marmitta, ma siamo sinceri, la parola è orrenda. Adolescenza richiama alla mente parole come “putrescenza”, “escrescenza”, “convalescenza”, “escandescenza”, “incandescenza”.
Se poi andiamo sullo scientifico, l’adolescenza viene definita “pubertà”… Pubertà?!? Ma dai… ogni volta che la sento, mi viene in mente un pube peloso…
Hanno fatto bene gli inglesi a chiamarli teenager: da anime semplici quali sono, si sono fermati al numero di anni che hanno i soggetti in questione. Nome divertente, forse un po’ idiota, ma che da l’idea di giovane, nuovo. Insomma, in America, Inghilterra, Australia, Canada, SudAfrica, hanno i teenager, noi abbiamo gli adolescenti… i primi sembrano divertirsi, i nostri sembrano malati.
In alcune associazioni e negli oratori, per tentare di svecchiare ‘sto termine orrendo, li chiamano “ado”… ado?!? Sembra l’acronimo di un gruppo di auto aiuto…
È vero, sono posseduti dagli effetti devastanti degli ormoni, soffrono di sbalzi d’umore, acne, depressione, sindrome narcisistica. Posso passare dalla narcolessia all’iperattività in un nano secondo e possono crescere di 15 centimetri in un we. Pur avendo tutte le sinapsi che funzionano alla perfezione, qualche volta il loro cervello va in stand by. Possono essere crudeli e tremendamente cinici. Ma fanno molto ridere, hanno un forte senso della giustizia e dell’umorismo, se qualcosa gli interessa la imparano alla velocità della luce. Nella loro totale disarmonia sono armonici, incomprensibili e infondo spesso indifesi da loro stessi. Sono spesso bistrattati perché hanno la capacità di far saltare i nervi e la pazienza anche a un santo eppure ci siamo passati tutti. Forse è come il parto: si dimentica?
Comunque, per concludere, rendiamo loro giustizia, fatemi felice: non chiamiamoli più adolescenti, vi prego… semplicemente “ragazzi” potrebbe andare?