Io odio i registri elettronici. Ecco. L’ho detto.
Non è colpa mia se oggi mi sono persa l’assemblea di classe.
Cazzarola, mi smazzo circolari di ogni genere, dallo sciopero degli ATA alla vendita delle arance, tremila robe di cui non me ne frega una mazza e poi.. l’unica che mi doveva interessare, la perdo.
E poi ‘sta storia di sapere tutti i voti. In prima magistrale al primo compitino di latino presi a.i., una bella sigla che stava per “assolutamente insufficiente”, che valeva come un due. Era stato fatto di lunedì, dopo l’uscita di apertura degli scout ed era evidente che il venerdì prima erano state altre le miei priorità rispetto al latino. Non dissi nulla a casa, studiai come una pazza e la settimana dopo presi 10. Tornai a casa e dissi che avevo preso sei. Tutti felici, tutti sereni.
Adesso invece sai tutto in diretta, ti tocca incazzarti, ma ti viene malissimo. Oppure se le cose vanno bene, rischi di rovinarti la sorpresa dell’annuncio plateale del bel voto entrando in casa.
E poi quei colorini… rosso, verde, blu… ti calcolano perfino la media in automatico. Ma perché? Questa cosa è di un’ansia pazzesca.
Non sono brava a controllare i miei figli, non mi piace farlo, non lo voglio fare. Voglio che mi raccontino loro come è andata, voglio che si sentano responsabili della loro scuola, di quello che fanno e non perché sanno che io saprò tutto con un click. Voglio che imparino a cavarsela da soli, a pagare il prezzo delle loro azioni, voglio che mi dicano le cose perché si fidano di me, perché sanno che gli voglio bene. Voglio che divengano persone responsabili e affidabili. Ma come cavolo fanno, se non hanno più nemmeno la responsabilità di dirmi come è andata a scuola? Come impareranno a gestire la loro vita se non hanno nemmeno la responsabilità di dirmi che c’è la riunione genitori perché è tutto scritto su ‘sto cazzo di registro elettronico?
Va be… giornataccia…