Se non mi fossi sposata e se non avessi avuto figli adesso potrei essere due cose: o una stakanovista del lavoro, un po’ stronza e arrivista, oppure una donna sciatta, deformata da cibo spazzatura e ore davanti alla tv.
Non credo che avrei potuto essere una via di mezzo. Sicuramente non una single amante dello sport, della dieta sana, dei locali e di tinder con tanti amici e mille interessi.
O forse sì… mah… chi può dirlo…
Di certo avrei dovuto trovare in me la forza necessaria per alzarmi la mattina, farmi da mangiare, lavarmi, vestirmi… e l’unica cosa che credo avrebbe potuto darmela temo sarebbe stato il senso del dovere, il lavoro, la necessità di uno stipendio.
Invece, mi sono capitati un marito e tre figli, insomma, una famiglia. Che sì, è una figata sotto molto aspetti, e per questo mi sento molto fortunata e privilegiata.
Ma le “me” che avrei potuto essere mi fanno molta tenerezza, perché ci sono e vengono fuori in fasi alterne della mia vita, nei momenti più inaspettati. Ci sono periodi che sono tutta efficientismo, disponibilità e iniziativa e altri che vorrei essere solo un cuscino del divano. Forse dipende da quante bustine di magnesio mi faccio, quanto cioccolato mangio, quanto sole c’è fuori, chi lo sa… Ma questa sensazione, ovvero che sto vivendo solo una delle possibili vite che avrei potuto vivere, certe volte mi destabilizza. Il ché non significa che non mi piaccia la mia vita, è solo la vertigine di comprendere che sei quello che hai voluto o potuto essere ogni volta che la vita ti ha proposto dei bivi, regalato botte di culo o enormi sfighe, fatto fare incontri, posto degli ostacoli o innalzato muri.
E mentre faccio queste riflessioni mi ricordo che devo andare alla asl a registrare l’esenzione per gli esami alla tiroide… perché uno pensa di fare chissà quali grandi riflessioni sul senso della vita, ma poi alla fine è sempre e solo una questioni di ormoni…
Non so quanto di quello che noi siamo dipende da noi , e quanto invece dipende dalle situazioni in cui ti catapulta la vita . Io figli per esempio non ne ho fatti, ho ancora un po’ di tempo per decidere se cambiarmi la vita e fare famiglia. Fantastico, immagino situazioni nuove ma poi il mio “essere ciò che ho” mi trattiene. Una bella riflessione la tua.
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Alla fine io credo che siamo quello che vogliamo essere. Possiamo magari fare strade tortuose ma alla fine arriviamo dove vogliamo o possiamo arrivare.
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E’ sempre affascinante il discorso dei noi stessi che non abbiamo messo in pratica. Sempre che non ci facciamo lusingare troppo da questi noi potenziali.
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Però ogni tanto un po’ di lusinga ce la meritiamo, dai… solo 5 minuti prima di dormire… tanto poi la mattina c’è lo specchio a farci tornare con i piedi per terra.
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Con lo specchio bisogna imparare a scendere a patti. Mica vince sempre lui!
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Questioni di ormoni… ma forse non avremmo potuto essere nient’altro di quello che siamo
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Sono convinta anche io che non avremmo potuto essere nient’altro di quello che siamo. Ne sono sicurissima! Infatti sono solo elucubrazioni mentali dettate da una tiroide impazzita… 😜
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Io dico che ci sono situazioni che ti portano ad altre situazioni, come in un labirinto in cui non si può tornare indietro . O forse davvero ognuno ha la propria Samarcanda .
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