Al settimo piano dell’istituto dei tumori, appena usciti dall’ascensore ci sono dei divanetti blu. Su quei divanetti passano molte storie, molte lacrime, molti sorrisi e molti abbracci. Lì, io ho conosciuto la dignità della sofferenza, la fatica della speranza e la bellezza della normalità delle piccole cose.
Cara Martina bella, te ne sei andata portando via con te la tua voce e la tua bellezza. Ma ci lasci tutto l’amore che sei riuscita a raccogliere intorno a te.
Un amore che va oltre i credo e le fedi personali, e che ora fa parte di noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscere te e la tua famiglia.
L’amore è una cosa semplice ma potente, come sei stata tu e come continuerai a essere per tutti noi.