Facciamo finta.
Facciamo finta che un giorno la Libia decida di invadere il Sud Italia. Che si presenti davanti alle coste della Sicilia e cominci a bombardare.
Facciamo finta che Paestum, Valle dei templi, su su fino al Colosseo venga tutto distrutto.
Facciamo finta che Europa, Stati Uniti e Russia decidano di non intervenire in cambio di un accordo economico e che decidano che cedere il Sud Italia sia per loro molto vantaggioso.
Facciamo finta che nel Sud Italia la gente provi a difendersi scatenando una guerra su suolo italiano che distrugge tutto. Che la gente non possa più andare al mare, a scuola, al lavoro. Che solo uscire di casa possa essere rischioso per la propria vita. Che i ragazzi e le ragazze giovani si ritrovino tutti con un fucile in mano.
Facciamo finta che siciliani, calabresi, pugliesi, campani e lucani provino a scappare via mare cercando di raggiungere Genova e Venezia. O almeno provino a mandare via le proprie figlie e i propri figli ventenni. Tutti. Quelli bravi e studiosi, quelle intelligenti, quelli belli, ma anche i cazzoni, le imbranate, i pigri, i bruttini.
Facciamo finta che al Nord si crei uno stato indipendente, che rispolveri i principi che fecero nascere la Lega, che faccia un accordo con il resto dell’Europa e che si impegni a trattenere i meridionali creando campi profughi in cambio di un sacco di soldi, che vengono usati per armarsi, per sovvenzionare il potere del governo del Nord Italia e i capi militari.
Facciamo finta che di conseguenza l’economia del nord crolli e che si creino fazioni con eserciti indipendenti, sovvenzionati da europa, stati uniti, Russia, ognuno con lo scopo di avere un controllo sul Nord Italia.
Facciamo finta che qualcuno che gestisce i campi scopra che può guadagnare un sacco di soldi facendo passare illegalmente la gente verso Svizzera, Francia e Austria. Facciamo finta che per guadagnare di più, ma anche per dare sfogo alla propria frustrazione e sorretti dal principio che gli abitanti del Nord sono migliori di quelli del Sud, cominci a picchiare, torturare e stuprare la gente dei campi profughi per farsi pagare in cambio della salvezza. Donne e bambini compresi.
Facciamo finta che anche la gente di Bergamo, Brescia, Torino, Verona e Milano cominci a far fatica a mettere insieme un pranzo e una cena, ma anche avere una scuola per i propri figli, un ospedale, delle strade, un lavoro e così cominci a cercare di andare all’estero. Ma che al confine trovi lo stesso trattamento: confini chiusi. Facciamo finta che a un certo punto, Siciliani, Calabresi, Pugliesi e Lucani possano in alcuni casi essere dichiarati “rifugiati politici”, mentre lombardi, piemontesi e veneti no, perché al Nord non c’è la guerra.
Facciamo finta che le guardie svizzere, francesi e austriache si mettano lungo i confini e impediscano l’ingresso, rimandando le gente che beccano nei campi da dove sono arrivati. Oppure semplicemente li lasci sulle Alpi d’inverno.
Facciamo finta che alcune persone svizzere, francesi e austriache, ma anche tedesche e olandesi, pensino che non sia giusto che della gente muoia al gelo sui monti, a maggior ragione gente abituata al mare e al caldo, e che cominci a fornire coperte, costruire rifugi e aiutarli ad arrivare in un luogo sicuro, dove poi poter legalmente chiedere di poter rimanere. Facciamo finta che queste persone vengano dichiarate “terroristi” e che si diffonda in Europa l’idea che sia a causa loro che la gente provi ad arrivare oltre confine. E quindi li arrestino. E nel frattempo che i governi Europei usino tutte le loro risorse diplomatiche ed economiche per fare accordi con il Nord Italia perché renda più grandi i campi e si fornisca di guardie che impediscano la fuga di chi vi è rinchiuso. E non facciano assolutamente niente nei confronti della Libia e nel sud Italia.
Ecco.
Facciamo finta.