Supermercato del Monferrato. Entro indossando la mascherina perché a Milano la metto sempre al supermercato e comunque la maggioranza delle persone lì la indossa ancora. Comincio a fare la spesa e mi rendo conto che sono l’unica ad averla. Mi sento un po’ a disagio, ma toglierla adesso mi farebbe sentire ancora più in imbarazzo. Vado al banco del pane. Vorrei prendere il pane che trovo solo qui e che c’era anche al mio matrimonio ma non so come chiamarlo. Per me è il pane a forma fallica, ma fa brutto definirlo così alla commessa. Arriva il mio turno e presa alla sprovvista chiedo il pane a “forma di lumaca”. Spiego che non sono di qui e non so come di chiama. La commessa ride, la signora accanto a me subito ride, poi ci pensa un attimo e con nonchalance indossa la sua mascheriana che aveva in borsa. Il tempo di prendere il mio pane insacchettato e prezzato, mi giro e tutti intorno a me indossano la mascherina.
Il mio marcato accento milanese e il mio dichiarato essere forestiera devono aver seminato il panico… oltre a non sapere che il pane che volevo non erano altro che semplici paste dure e non cazzoni lievitati…